Non è facile superare un lutto, soprattutto quando si tratta di genitori o figli. Il dolore del lutto è un’esperienza profondamente personale che si manifesta in modi diversi: rabbia, tristezza, nostalgia, solitudine. L’elaborazione della perdita è un processo trasformativo, dove impariamo a convivere con il dolore. Non sarà mai un processo definitivo, perché il vuoto che lascia una persona cara non potrà essere realmente colmato, se non attraverso il ricordo.
Sul piano spirituale, il lutto è una separazione dell’etere dalla materia. In altre parole, ciò che muore è il Corpo e non l’Anima del defunto. Personalmente, essendo credente, ma non religiosa, sono convinta che dopo la morte ci sia un’altra vita, una dimensione eterea, dove l’Anima si fonde con l’Universo e Dio. Noi siamo interconnessi con l’Universo e, in quanto figli di Dio, abbiamo dentro di noi una parte divina. Perciò credo che, quando una persona muore, la sua Anima riesce a mantenere un legame con la dimensione terrena, manifestandosi e restando in contatto con noi.
In questo articolo non voglio approfondire il tema della reincarnazione, spesso discussa nei Registri Akashici, ma esplorerò come facilitare l’accettazione del lutto con la spiritualità.
Teorie sulle fasi del lutto
La perdita di una persona cara è stata oggetto di discussione di diverse figure di spicco.
Sigmund Freud, nel suo saggio “Lutto e melanconia”, sosteneva che il lutto fosse una processo sano e naturale di elaborazione della perdita, mentre la melanconia (o malinconia) è un sentimento che sfocia nel patologico. La malinconia è caratterizzata dalla tristezza e dalla visione romantica della vita che però quando non soddisfa le aspettative, inizia un processo distruttivo di alterazione dell’umore e di depressione.
Secondo la medicina greca di Ippocrate, la melanconia era parte di uno dei quattro umori che determinano il temperamento di una persona. Gli altri sono: flemmatico, sanguigno e collerico.
La teoria di elaborazione del lutto, secondo Freud, si articolava in tre fasi: diniego, accettazione e distacco.
Mentre, John Bowlby, specializzato nella teoria dell’attaccamento, ha dichiarato quattro fasi del lutto: stordimento, struggimento, disperazione e disorganizzazione, riorganizzazione.
Elisabeth Kübler-Ross, famosa per i suoi studi sulla premorte nei malati terminali, nel suo libro “La morte e il morire”, ha identificato ben cinque passi per superare un lutto: negazione, rabbia, patteggiamento, depressione e accettazione.
Benché ci siano diverse teorie sul superamento di un lutto o di una perdita permanente, ogni fase descritta non ha un lasso temporale e nemmeno una linearità. Ogni fase può essere vissuta e rivissuta, senza tempo e ordine prestabilito.
Affrontare una perdita in tre fasi
Il lutto è un periodo medio lungo in cui si affrontano delle fasi per elaborare la perdita di una persona. Le teorie di psicologi e psichiatri, offrono importanti spunti di riflessione sul processo di lutto. Tuttavia, la mia esperienza personale (dopo la scomparsa di mio padre) e le mie osservazioni mi hanno portata a sviluppare una visione più personale di questo percorso, che si articola in tre momenti principali: incredulità, elaborazione e distaccamento.
INCREDULITÀ
La prima fase, che accade nel momento in cui la persona muore, è l’incredulità. Come se non ti sembrasse vero che sia successo, e se anche riesci a razionalizzare l’accaduto, non riesci comunque a crederci del tutto. Durante le prime ore, possono comparire le emozioni di rabbia e di rifiuto, oltre al dolore profondo per la scomparsa.
ELABORAZIONE
Dopo un primo momento di stordimento, ti arriva la consapevolezza. Il dolore e il disorientamento per la perdita, diventano tuoi compagni per un certo periodo. Possono nascere sintomi di ansia, di insonnia, rimuginio e persino dolori fisici. Si può sperimentare la rabbia e l’impotenza, alternati da sentimenti di autodistruzione. Il bilico emotivo ti accompagna ad elaborare il lutto e a comprendere che la vita è anche questo. Inizi ad affrontare la rassegnazione e l’accettazione che la persona non c’è più e che solo attraverso il ricordo nella memoria resterà in vita.
DISTACCAMENTO
Ad un certo punto, il dolore della perdita di una persona, inizierà ad essere meno forte. Questo è il momento di riorganizzare la tua vita, permettendoti di andare avanti. Avverti un distacco emotivo verso la persona e la morte, lasciando vivido il ricordo dei momenti belli, tralasciando quelli brutti. In questa fase arriva anche il perdono per le mancanze, dove sentirai la sensazione di liberazione e pace con il defunto.
Come superare una perdita
In realtà non esiste un modo univoco per superare il dolore di una perdita, ma con tanta consapevolezza è possibile raggiungere un equilibrio interiore. Nella fase di elaborazione devi avere tanta pazienza con i tuoi sentimenti. Se posso offrire un suggerimento veramente importante, ti direi che concedersi del tempo è fondamentale per elaborare il lutto.
Affrontare il tema della morte, attraverso la spiritualità, ti aiuta a convivere con il dolore e a non soffocare le tue emozioni, anche quelle negative, iniziando ad avere cura della tua vita. Il lutto è un cammino personale e ognuno di noi lo vive in un modo tutto suo, alcuni vogliono restare da soli e altri hanno bisogno di compagnia.
Non esitare a chiedere aiuto, scegli anche un professionista, se necessario. Non c’è niente di male se non riesci a farcela da sola. Se hai bisogno di essere ascoltata, scrivimi.
Prenditi cura di te stessa, non lasciare che il dolore ti domini nelle tue giornate. Fai una dieta sana, pratica movimento, dedicati alle cose che alimentano il tuo buon umore, togliti qualche sfizio, guarda un film divertente o leggi un libro romantico.
Lascia che il tempo scorra e vedrai, che a un certo punto, tutto ti sembrerà più leggero. Non significa che ti sei dimenticata di quella persona, non sentirti in colpa perché, semplicemente, hai fatto pace con il dolore della perdita e riesci a integrare nella tua giornata la sua essenza, senza sentire un peso sul cuore.